Sapere quali sono i tuoi confini personali e implementarli è il primo passo verso la libertà e la guarigione dall’abuso narcisistico. In questo momento potresti sentirti senza confini personali, oppure non avere chiaro il concetto a causa di ferite derivate dalla tua famiglia di origine che possono aver causato codipendenza. Costruire confini personali nella tua vita è fondamentale per avere relazioni sane.
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Cosa sono i confini personali
I confini personali sono le tue regole personali su ciò che va bene e ciò che non va bene per te, ciò che funziona per te emotivamente, mentalmente, fisicamente, sessualmente e spiritualmente. I confini personali ti guidano e determinano i tuoi limiti su come gli altri si comportano nei tuoi confronti (oltre a come ti comporti verso te stessa), proteggendoti per garantire la tua sicurezza quando vengono violate le “zone vietate”.
I confini personali vengono modellati dai tuoi pensieri, opinioni, bisogni ed emozioni e sono quindi strettamente legati alla tua identità e al senso di sé. L’affermazione dei confini personali non è solo un tuo diritto, ma è necessaria per promuovere la tua autostima. Comunicare rispettosamente agli altri i tuoi bisogni e limiti ribadisce a te stessa e agli altri che comprendi il tuo valore e non intendi scendere a compromessi.
Ognuno ha i suoi confini personali che modellano limiti e unicità. Questa distinzione tra sé e gli altri, rende facile identificare ciò di cui siamo personalmente responsabili rispetto a ciò per cui non lo siamo. Inoltre, i confini personali sono una pietra angolare delle relazioni sane. Esprimere il proprio rispetto per se stessi comunicando cosa funziona per te e cosa no determina la qualità e la salute delle tue relazioni.
Se non hai più confini personali, come avviene nelle relazioni con un narcisista, sei senza dubbio consapevole di sentirti regolarmente schiacciata, sfruttata, non sentirti abbastanza per lui, oltre alla confusione di pensare di essere responsabile dei comportamenti degli altri.
Come si sviluppano i confini personali
I confini personali vengono creati dalla tua esperienza di relazioni familiari, a partire dall’inizio della tua vita, e contribuiscono a creare il tuo senso di sé e il modo in cui ti relazioni con gli altri. Lo sviluppo dei confini personali dipende in modo particolare da chi si è preso cura di te nell’infanzia, ovvero dei genitori nella maggior parte dei casi.
Lo sviluppo sano di un bambino in relazione ai confini personali comprende due fasi chiave: separazione-individuazione e auto-differenziazione.
Il processo di separazione-individuazione avviene tra madre e figlio, in cui il bambino progredisce dal considerarsi tutt’uno e totalmente dipendente dalla madre dopo la nascita fino a sentirsi una persona separata e autonoma mentalmente, fisicamente e psicologicamente.
L’autodifferenziazione consente al bambino di comprendere la differenza tra le proprie emozioni e pensieri, creando consapevolezza di sé, e che questi sono separati da quelli di altri che hanno le proprie esperienze.
Queste fasi di sviluppo sono necessarie per stabilire l’identità e, di conseguenza, i confini personali. Un corretto sviluppo dell’indentità dipende molto dal modo in cui la madre si adatta ai bisogni del bambino durante i primi anni di vita. Per le persone senza confini personali, queste fasi di sviluppo sono state compromesse, come si riscontra frequentemente nella storia di codipendenti con un background familiare disfunzionale, talvolta con un genitore narcisista.
La mancanza di confini personali nelle famiglie disfunzionali
Nelle famiglie disfunzionali, il genitore è o eccessivamente coinvolto e controllante, o non coinvolto e negligente, a volte con una confusa combinazione di entrambi gli atteggiamenti. In ognuna di queste circostanze, l’attenzione richiesta per soddisfare le esigenze del bambino attraverso le fasi è carente poiché l’attenzione del genitore è altrove.
Per esempio, nel caso di un genitore narcisista, l’energia è centrata altrove, sul soddisfare il proprio ego. La spinta patologica del genitore a soddisfare i propri bisogni, prevale sul soddisfacimento di quelli del bambino. Non solo il bambino rimane senza le cure necessarie per attraversare queste fasi essenziali dello sviluppo, ma il genitore comunica che è responsabilità del bambino soddisfare i bisogni del genitore.
In questi sistemi familiari disfunzionali, vengono applicati modelli di comportamento e regole che comunicano direttamente e indirettamente il ruolo del bambino determinato dal genitore. Questi possono includere:
- Genitorialità autoritaria e rigida in cui il bambino non deve sfidare o mettere in discussione il genitore.
- Al bambino viene richiesto di mettere al primo posto i bisogni degli altri altrimenti viene etichettato come egoista.
- Il bambino non deve essere visto e sentito.
- Il bambino non può parlare apertamente di emozioni o problemi.
- Il bambino deve tendere alla perfezione (questo avviene quasi sempre quando c’è un genitore narcisista).
In pratica, in un ambiente di questo genere, al bambino è richiesto di soffocare i propri sentimenti e bisogni a favore di quelli del genitore. Questo favorisce l’alienazione da stimoli ed emozioni interiori, insegnando al bambino a sopprimere il proprio vero sé impedendo il raggiungimento di un senso di identità autentica.
Inoltre, la capacità del bambino di identificare una violazione dei confini inappropriata è nulla poiché sono programmati per soddisfare i bisogni degli altri a discapito dei propri. In questo contesto il bambino subisce ferite emotive e psicologiche significative e non sviluppa la capacità di autostima. Di conseguenza cerca approvazione e convalida esternamente dal genitore. In pratica, il genitore pretende troppo dal bambino e il bambino offre tutto cercando di evitare il continuo rifiuto e abbandono per ricevere l’amore che desidera disperatamente.
Dalla mancanza di confini personali alla codipendenza
Nel perdere e nell’abbandonare il sé autentico per soddisfare i bisogni di un altro, perdi i tuoi confini personali. Qui iniziano i modelli di codipendenza portati nell’età adulta:
- Ricerca di persone gradite per la convalida e l’approvazione.
- Sacrificio dei propri bisogni per soddisfare quelli degli altri.
- Essere in qualche modo a proprio agio con l’abuso in quanto è legato alla propria idea di amore.
- Accettare di assumersi la responsabilità di ciò che appartiene ad altri.
- Il proprio stato emotivo dipende dallo stato emotivo degli altri.
Anche se sembra tutto abbastanza cupo, il primo passo verso il recupero è capire il motivo dietro alla tua codipendenza e/o del ripetersi di relazioni con individui narcisistici (leggi anche perché l’abuso narcisistico e il legame traumatico sono così potenti per i codipendenti).
Comprendere il perché ti consente di provare compassione per quelle che potrebbero essere considerate le tue normali reazioni in un’infanzia che includeva molta sofferenza. Hai navigato a vista in una serie di eventi al di fuori del tuo controllo. Ora però sei un’adulta, puoi fare delle scelte per rompere gli schemi derivanti dalla tua storia. Puoi acquisire nuovi confini personali e, nel processo, dare valore al tuo vero sé.
Questo lavoro su te stessa ti renderà anche a prova di narcisista. I confini personali forti faranno da scudo agli attacchi del narcisista. Saprai inequivocabilmente quando viene violata una “zona vietata” e te ne andrai sapendo che nessuno può importi qualcosa che non offri volontariamente e liberamente.
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